Il focus del secondo rapporto Censis Lottomatica presentato oggi a Roma presso la sede del Senato è stato quello della legalità. “Nel rapporto si è partiti da due presupposti. Il
Il focus del secondo rapporto Censis Lottomatica presentato oggi a Roma presso la sede del Senato è stato quello della legalità.
“Nel rapporto si è partiti da due presupposti. Il gioco legale è una attività di pur divertimento svolta da milioni di italiani che lo praticano. Il gioco legale è il nemico irriducibile del gioco illegale gestito dalla criminalità” ha affermato Anna Italia del Censis.
“Quello del gioco è un settore economico rilevante fatto in prevalenza da piccole e medie imprese. Il 54,6% di chi gioca dice di farlo anche online. La raccolta nel 2022 è stata di 136 mld, la spesa corrispondente di 20,3 mld e gli introiti per l’erario di 11,2 mld.
Il 77,4% degli italiani ritiene che il gioco legale sia un argine contro il gioco illegale e il 61,3 crede che limitare il gioco legale porterebbe gli italiani a giocare sul mercato illegale.
L’80,6% degli italiani crede che proibire il gioco legale comporta un rafforzamento del gioco illegale, mentre il 68,8% è contrario a limitare i luoghi fisici in cui è possibile giocare legalmente. Gli italiani durante la pandemia hanno dimostrato che di fronte alle regole condivise, sanno rispettarle a beneficio dell’intera collettività.
Per gli intervistati, il 91,3% deve essere lo Stato a regolare e gestire il gioco legale a tutela del consumatore e della legalità. L’88,6% degli italiani crede che debba essere lo Stato in via esclusiva a dettare le regole anche sui territori. Meglio agire su sensibilizzazione e informazione sui rischi della dipendenza da gioco. Ognuno deve essere libero di decidere se giocare o meno.
Il dibattito non deve essere gioco si o gioco no, ma come si deve giocare, lavorare sui controlli, sulla collaborazione tra gli stakeholders, informazione e sensibilizzazione e riconoscimento del valore economico importante del settore gioco” ha concluso la dr.ssa Italia.
Ad intervenire il sottosegretario all’Interno Vanda Ferro che ha affermato: “Questo rapporto ci permette di valutare e considerare l’interesse sociale su un settore di questo tipo. Per milioni di italiani il gioco è puro divertimento. E’ fondamentale lavorare sulla informazione e sulla formazione degli operatori che possono svolgere quel ruolo di sentinella fondamentale per individuare le patologie. La limitazione del legale non ridurrà il gioco ma sposterà l’asse a favore della criminalità organizzata. Allora dobbiamo definire il perimetro con politiche mirate sui rischi del gioco e sulla professionalità dei concessionari e sulla loro responsabilità. La responsabilità della filiera del gioco legale deve garantire la tutela del cittadino e essere argine alle organizzazioni criminali”.
È stato presentato il secondo Rapporto Lottomatica-Censis “Il Gioco Legale in Italia. Il valore sociale ed economico del gioco”. L’indagine approfondisce il significato sociale e le funzioni del settore del gioco legale in Italia, un’attività di massa che coinvolge milioni di persone e che rappresenta un asset economico del Paese che genera imprese, occupati e proventi fiscali. La stragrande maggioranza degli italiani considera decisivo il ruolo dello Stato ed essenziale quello dei concessionari per garantire un sistema sicuro, controllato, legale che faccia da argine a quello illegale. Significativa la ripresa della raccolta delle puntate.
Un’attività che coinvolge milioni di italiani
Il 69,4% degli italiani definisce il gioco un’attitudine umana, mentre al 47% è capitato di praticare uno o più tipi di gioco legale nel corso dell’ultimo anno. Quasi 23 milioni di italiani, quindi, dichiarano di avere giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi. La transizione accelerata alla digital life ha significato anche per il gioco la diffusione delle attività online e, tra coloro che hanno giocato legalmente nel corso dell’anno, al 56,4% è capitato di farlo anche a distanza.
Gioco legale, una risorsa da valorizzare
Si consolida tra gli italiani l’idea del gioco legale come risorsa da valorizzare dal punto di vista economico e sociale. Intrattenimento, ma anche antidoto all’illegalità, un giudizio che riguarda il 77,4% della popolazione (l’82,7% tra i giovani). Emerge un valore economico che si condensa nel volume d’affari che il gioco legale attiva, nella filiera di imprese con relativa occupazione, nella creazione di benefici per la fiscalità a supporto della spesa pubblica.
Argine contro l’illegalità
Il 61,3% degli italiani è convinto che un approccio restrittivo al gioco legale ridurrebbe il numero di italiani che gioca legalmente, ma aumenterebbe il numero di persone che gioca illegalmente, a beneficio della criminalità.
Non restringere l’ambito del gioco legale
L’80,6% degli italiani pensa che restringere l’ambito del gioco legale rafforzerebbe quello illegale: nel 2021 la quota era del 59,6%. Il 68,8% degli italiani è anche contrario a una riduzione dei luoghi fisici in cui è possibile giocare legalmente, poiché provocherebbe il trasferimento dei giocatori in luoghi non controllati.
Sì al controllo di Stato e concessionari
Assume rilievo il ruolo di regolatore e gestore dello Stato, che per il 91,3% degli italiani è fondamentale insieme all’attività svolta dai concessionari, dalla cui qualità e affidabilità, secondo l’87,7% dei cittadini, dipendono il rispetto delle regole sul gioco stabilite a livello statale e la tutela dei consumatori.
Un Testo Unico per chiarire le competenze in materia di gioco
L’88,6% dei cittadini ritiene che la regolamentazione del comparto del gioco legale debba essere decisa dallo Stato, con regole uniformi su tutto il territorio nazionale. È auspicabile, altresì, l’adozione di un Testo Unico di regolazione per definire competenze e confini tra tutela della salute, ordine pubblico, aspetti fiscali, commerciali e digitali.
Informazione e sensibilizzazione
L’89,7% degli italiani è convinto che lo Stato abbia il compito di sensibilizzare e informare sui rischi di dipendenza dal gioco, ma che ciascuno debba poi essere libero di decidere se giocare o meno. Si tratta di un’opinione condivisa trasversalmente a età, sesso, reddito, titolo di studio, territorio di residenza e situazione occupazionale.
Il valore economico del gioco legale
Nel 2022 si registra un incremento delle entrate erariali per le casse dello Stato, intese come il totale derivante dall’imposizione fiscale, che sono pari a 11,2 miliardi di euro, prossime al dato del 2019 (pre-pandemia), che era di 11,4 miliardi di euro.
I numeri del 2022, quindi, vanno letti come segnali di vitalità di un settore che, allentati i vincoli e le restrizioni, ha recuperato il suo spazio.
Per Sandra Savino, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze: “È necessario mettere ordine rispetto al settore del gioco legale in Italia. In tal senso, ho convocato un tavolo con gli attori principali del comparto in vista della delega fiscale. Occorre, peraltro, coinvolgere le Regioni affinché sia prevista una disciplina uniforme con l’adozione di un Testo Unico. Il Governo è molto attento a garantire la trasparenza e la legalità definendo regole certe per tutelare le imprese del settore”.
Wanda Ferro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, ha dichiarato che: “Il secondo Rapporto Lottomatica-Censis è uno strumento fondamentale che consente di affrontare con consapevolezza un settore importante e strategico dal punto di vista economico e sociale. Per milioni di italiani il gioco è un’attività di divertimento praticata in maniera responsabile. È opportuno, dunque, che avvenga all’interno di un quadro regolatorio adeguato. Bisogna coniugare la libertà del cittadino con la tutela delle fasce più vulnerabili attraverso politiche di formazione e sensibilizzazione”.
Marco Osnato, Presidente della Commissione Finanze della Camera, ha affermato che: “Gli italiani si dichiarano favorevoli al gioco legale. La delega fiscale che stiamo affrontando in queste ore prevede il dialogo tra gli operatori del settore e i Comuni affinché all’interno dei territori siano individuati luoghi adeguati. Il Governo ha a cuore lo sviluppo di un settore che ha dimostrato negli anni come contemperare un’esigenza dello Stato con la libertà di impresa”.
Secondo Mario Lollobrigida, Direttore Centrale Giochi Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: “È fondamentale definire un sistema legale per l’allocazione dei punti di gioco. In questa prospettiva il gestore diventa anche un presidio di legalità sul territorio. Auspico, pertanto, che nella delega fiscale vengano individuate regole condivise attraverso il dialogo con gli enti locali”.
Per Guglielmo Angelozzi, Amministratore Delegato Lottomatica: “Dal secondo Rapporto che abbiamo elaborato insieme al Censis emerge con chiarezza il valore sociale ed economico del gioco legale, che rappresenta sempre più un asset di riferimento per il Paese. Gli italiani considerano decisivo il ruolo dello Stato e l’attività dei concessionari e ritengono che una riduzione del gioco legale rafforzerebbe quello illegale. Continueremo, quindi, a garantire il nostro massimo impegno per assicurare le giuste regole in materia, nella consapevolezza di svolgere una funzione utile allo sviluppo occupazionale e imprenditoriale”.
Secondo Giuseppe De Rita, Presidente del Censis: “Il gioco legale ha valore sociale perché è un’attività di massa che coinvolge milioni di italiani che si divertono e inseguono, anche solo per un momento, un sogno, e ha valore economico perché alimenta un sistema fatto di imprese, lavoratori ed entrate per lo Stato. Gli italiani chiedono di poter giocare in tranquillità e sicurezza all’interno di un sistema in cui lo Stato deve stabilire il perimetro entro cui giocare e i concessionari lo devono far rispettare”.
PressGiochi
Fonte immagine: https://it.depositphotos.com
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