Milano – “Sostenibilità è una parola abusata perché tutto sembra sostenibile e se ne parla spesso in maniera impropria. La sostenibilità non è solo ambientale ma anche economica e sociale. Dobbiamo
Milano – “Sostenibilità è una parola abusata perché tutto sembra sostenibile e se ne parla spesso in maniera impropria. La sostenibilità non è solo ambientale ma anche economica e sociale. Dobbiamo affrontare una sfida enorme e non la stiamo vincendo”.
Così Enrico Giovannini dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile in occasione del Sisal Talk che si sta tenendo oggi nella sede Sisal di Milano.
“L’Italia – afferma – ha aggiunto due gradi di aumento della temperatura rispetto ai livelli preindustriali. La scienza ce lo aveva detto che l’Italia sarebbe stata colpita in maniera importante. Questo importa dei costi elevati. Lo abbiamo visto con le alluvioni in Emilia Romagna.
Sostenibilità significa anche inclusione sociale, superamento del gender gap. Il Gender Gap Salariale e il problema ambientale sono le 2 maggiori sfide della sostenibilità al momento attuale. Ma in Italia le disuguaglianze aumentano, tra ricchi e poveri, tra centro e periferie, tra nord e sud.
Nonostante gir sforzi fatti da molte aziende e il coinvolgimento della politica in molti Paesi, ancora oggi le differenze di retribuzione tra donne e uomini che ricoprono lo stesso ruolo sono marcatissime. E per questo vanno premiate le realtà come Sisal nelle quali la parità di genere e l’inclusione è un fatto concreto”.
“Bisogna però alzare la guardia” ha aggiunto “perché a fronte di movimenti molto attivi, soprattutto tra i giovani, che mostrano grande sensibilità nei confronti di queste tematiche, ci sono forze politiche dalle quali arrivano segnali opposti. Il prossimo anno ci sono due appuntamenti elettorali importanti, in Europa e negli Usa, per le quali si sentono proposte di ritorno al passato. A cominciare dalla spinta a bloccare i programmi di tutela ambientale.
La situazione dunque non è soddisfacente, abbiamo bisogno di un cambio profondo nelle politiche e nelle strategie aziendali. Dobbiamo fare leva sulla voglia di cambiamento delle persone, il cambiamento va reso sistemico anche perché non tutte le persone sono favorevoli a cambiare regime. Molte forze economiche parlano di tornare indietro, boicottando chi lavora per affrontare questi cambiamenti climatici.
La crisi energetica spinge le imprese ad accelerare la transizione ed è paradossale che di fronte a questo sforzo dell’industria, ci siano forze politiche che al contrario dicono di rallentare. Le imprese quindi hanno un ruolo importante ed è fondamentale che nel loro modello di business cambino il loro approccio proprio in base all’agenza 2030. Questo è un cambiamento da cui dipende la condizione dei più deboli e una opportunità per migliorare la qualità della vita e creare occupazione.
Sisal nel tema del gioco responsabile ha una enorme responsabilità e in questo settore la responsabilità fa parte del perseguimento di una società più giusta e migliore” ha concluso il Ministro.
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