19 Gennaio 2025 - 09:12

Silvio Berlusconi: se ne va un uomo che ha fatto anche la storia del gioco pubblico italiano

Un pezzo di storia se n’è andato. Silvio Berlusconi è morto all’età di 86 anni. Il Cavaliere è morto all’ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato da venerdì scorso

12 Giugno 2023

Un pezzo di storia se n’è andato. Silvio Berlusconi è morto all’età di 86 anni. Il Cavaliere è morto all’ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato da venerdì scorso per accertamenti legati alla leucemia mielomonocitica cronica che lo affliggeva da parecchi mesi. Una malattia che lo aveva costretto a un ricovero di 45 giorni, terminato solo il 19 maggio scorso. In mattinata il fratello Paolo e i figli Piersilvio, Barbara, Marina ed Eleonora erano andati a dargli l’ultimo saluto.

Berlusconi ha iniziato la sua carriera nel mondo dell’edilizia e ha costruito le case del futuro. Ha cambiato il modo di fare la televisione. Ha portato il Milan sul “tetto del mondo”. Ha fondato il centrodestra dando una nuova casa ai moderati che l’avevano persa. Silvio Berlusconi è stato un imprenditore e un politico di successo che ha centrato tutti gli obiettivi che si era ripromesso di raggiungere.

Un uomo, un imprenditore ed un politico che ha fatto la storia anche del settore del gioco pubblico, decretando negli anni in cui è stato Primo ministro la nascita e la crescita del settore e dell’industria del sistema legale del gioco per come lo conosciamo oggi.

E’ infatti all’inizio del suo secondo mandato, nel 2001, che viene dato il via ad un’importante opera di riordino del settore, in particolare con la creazione del sistema concessorio e autorizzatorio che ha reso quello italiano un modello di regolamentazione nel panorama internazionale.

Con la legge dell’ottobre 2001 n. 383 si stabilì che tutte le funzioni statali in materia di organizzazione e gestione dei giochi delle scommesse e dei concorsi a premi fosse riordinata con regolamento governativo e negli anni successivi si assegnarono al MEF – e nello specifico all’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato – le funzioni statali in materia di giochi di abilità, di regolazione, indirizzo, coordinamento e controllo dell’intero comparto dei giochi.

E’ in quegli anni che avvenne il passaggio dagli illegali videopoker alle nuove macchine AWP, con la nascita dei concessionari di stato.

Durante il suo terzo mandato, ricordiamo la determinazione con cui il Governo ha più volte proposto e ottenuto la regolamentazione del gioco online e del poker con la legge comunitaria 2008, divenuta la n. 88/2009. La norma che stabilì l’ampliamento dell’offerta dei giochi online, scommesse su eventi sportivi, giochi di abilità, betting exchange e nuove concessioni sino ad un massimo di 200.

Per non dimenticare nel 2009 l’introduzione delle videolotterie, previste nel Decreto Abruzzo ( n.39 convertito in legge il 24 giugno del 2009) e volte a rappresentare, con 51mila nuovi apparecchi distribuiti sul territorio nazionale, una rapida fonte di entrate erariali da devolvere al sostegno delle omonime zone terremotate.

Gli interventi di Forza Italia durante i quattro mandati guidati dal Cavaliere non si limitano di certo a questi. Sempre favorevole ad una futura introduzione di nuovi casinò terrestri in località turistiche, contrario al total ban pubblicitario voluto nel 2018 dal Governo Giallo Verde, Silvio Berlusconi con il suo gruppo politico ha sempre cercato, da imprenditore quale era, di ascoltare le necessità degli imprenditori, e i problemi connessi alle dinamiche professionali del settore del gioco legale.

Inevitabilmente finisce un’epoca. Silvio Berlusconi ha segnato un’epoca, sia come imprenditore di successo sia da politico e capo di governo, che con le sue idee liberali ha contribuito a creare e modernizzare anche il particolare settore del gioco pubblico.

 

 

Cristina Doganini – PressGiochi

 

 

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