23 Novembre 2024 - 18:30

Trento. CdS, accolta nuova istanza cautelare che lascia aperta una sala giochi sottoposta a distanziometro

“Oggi viene pubblicato un altro importante decreto cautelare che accoglie l’istanza cautelare presidenziale, lasciando le sale aperte in attesa che si discuta nella camera di consiglio dell’ 8/6/2023 il permanere

13 Maggio 2023

“Oggi viene pubblicato un altro importante decreto cautelare che accoglie l’istanza cautelare presidenziale, lasciando le sale aperte in attesa che si discuta nella camera di consiglio dell’ 8/6/2023 il permanere del diritto a rimanere aperti in attesa della valutazione del merito dell’impugnazione della sentenza del TAR Trento sul distanziometro espulsivo della Provincia”.

Questo il commento dell’avv. Geronimo Cardia in merito al decreto presidenziale emesso oggi contro il distanziometro espulsivo di Trento.

Il Consiglio di Stato ha affermato che “la concessione presidenziale di una misura cautelare monocratica d’urgenza inaudita altera parte normativamente presuppone – in punto di periculum in mora – l’effettiva esistenza di una situazione a effetti gravi, irreversibili e irreparabili, tale cioè da non consentire di attendere neppure il breve termine dilatorio che deve intercorrere tra il deposito del ricorso e la camera di consiglio in cui deve svolgersi l’ordinario scrutinio collegiale sull’istanza cautelare; che, nel caso in esame, il pregiudizio dedotto dalla parte istante sembra avere, pur nel suddetto intervallo temporale, i caratteri di gravità, irreversibilità e irreparabilità, soprattutto in relazione alla possibile chiusura dell’attività;
che, nella specie è opportuno mantenere la res adhuc integra fino a quando le plurime questioni poste con il ricorso in appello possano essere sottoposte al vaglio della competente sede collegiale”.

Secondo l’avv. Cardia, che ha seguito il ricorso, si tratta di “Un altro tassello nella difficile via giudiziale della rimozione dei divieti assoluti delle norme territoriali.  Una rimozione del problema voluta anche dal riordino ancora una volta annunciato e che troviamo nell’articolo 13 della Delega Fiscale in questi giorni in discussione alla Commissione Bilancio della Camera.

Potrebbe essere l’occasione per l’Amministrazione come per il Mef di intervenire intanto anche nei giudizi pendenti, come fatto peraltro anni fa, evidenziando i profili di interesse pubblico sottesi alla necessità della soluzione del problema.

Problema peraltro sollevato anche dal Consiglio di Stato nei pareri del 2019 che, proprio registrando la mancata soluzione della Questione Territoriale, hanno fermato lo svolgimento delle gare per le assegnazioni delle concessioni in scadenza e che di fatto hanno obbligato le proroghe cosiddette “tecniche” (cioè’ imposte dai problemi della normativa) divenute per giunta oltremodo onerose (con una maggiorazione del 15% sugli importi base giustificata per la pressione inflativa che però il comparto non e’ in grado di scaricare sul prezzo dei propri prodotti, come le aziende di ogni altro comparto, proprio per le caratteristiche della normativa del gioco).”

PressGiochi

Fonte immagine: pressgiochi.it

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