Si è tenuto quest’oggi alla Camera dei Deputati il ciclo di audizioni informali relativamente alla Delega fiscale. Ad essere audite, sono state le associazioni di categoria del settore del gioco
Si è tenuto quest’oggi alla Camera dei Deputati il ciclo di audizioni informali relativamente alla Delega fiscale. Ad essere audite, sono state le associazioni di categoria del settore del gioco pubblico. Tra queste la Sapar rappresentata dall’Avv. Generoso Bloise che ha affermato: ”
“Quelle rappresentate dalla Sapar sono aziende costantemente presenti sul territorio che garantiscono il presidio del funzionamento e della legalità dell’offerta di gioco così come della riscossione erariale del denaro.
Queste aziende rappresentano quella componente della filiera che maggiormente occupa forza lavoro.
Nella delega fiscale vediamo con timore e preoccupazione una eliminazione della raccolta di gioco dagli esercizi generalisti che comporterebbe il totale azzeramento delle imprese da noi rappresentate con gravi perdite di gettito erariale e di opportunità lavorative. La diminuzione del 35% degli apparecchi distribuiti nel mercato nel 2017 ha fatto registrare alle nostre imprese un calo di occupazione di 12mila addetti.
Devo segnalare con forza come l’impianto previsto nella delega fiscale di maggior concentrazione dell’offerta sarebbe sicuramente deleterio per quanto riguarda le imprese. Il mantenimento dell’offerta nei locali generalisti e modifica delle attuali regole di bando sono fattori determinanti per la tutela delle imprese di piccole e medie dimensioni.
L’altra grossa criticità che segnalo è quella di aver introdotto una sostituzione tecnologica che impone nei fatti una sostituzione di prodotto, il che presenta delle criticità che vanno ben oltre dei semplici miglioramenti tecnologici e di sicurezza dell’offerta tramite apparecchi da gioco.
Sul tema fiscale, chiediamo il passaggio al metodo di tassazione sul margine e non più sui volumi.
Segnaliamo inoltre altra grande difficoltà che gli operatori vivono oggi e che sarebbe importante inserire tra gli interventi. Mancano norme che consentano il superamento della difficoltà di rapporto con le banche. Riversando il denaro, le aziende che lo raccolgono e lo riversano ai concessionari – come previsto dalle norme antiriciclaggio – subiscono la chiusura dei conti correnti da parte degli istituti bancari che rifiutano il nostro settore economico. Così non si può fare impresa e non si può compiere quel lavoro di collaborazione istituzionale che guida le imprese che noi rappresentiamo.
Ultimo ma non meno importante, la previsione di un regime autorizzatorio meno gravoso per gli apparecchi senza vincita in denaro, ad oggi disciplinato da leggi di 20 anni fa che impongono regole del tutto inattuali che hanno bloccato gli investimenti nel comparto di puro intrattenimento. Cogliamo positivamente l’ipotesi di soppressione dell’imposta sugli intrattenimento di recente formulata come eliminazione delle c.d. microimposte in quanto la permanenza dell’offerta di puro intrattenimento e’ da incentivare il piu’ possibile” ha concluso l’avvocato.
PressGiochi
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