I due ex calciatori hanno sfogliato il libro della storia del Milan insieme al giornalista Carlo Pellegatti, per condividere con i tifosi alcuni momenti indimenticabili dei magici anni ‘80 e ‘90 del Club
Filippo Galli e Pietro Paolo Virdis, due leggende del Milan degli anni ’80 e ’90 che hanno scritto pagine storiche dei colori rossoneri, sono stati intervistati da Carlo Pellegatti nell’esclusivo Q&A di StarCasinò Sport, il sito di intrattenimento sportivo Official Partner di AC Milan.
La cornice di questo emozionante viaggio nel tempo è il locale “Il Gusto di Virdis”, nel cuore di Milano: un “luogo d’incontro” ricco di cimeli e di ricordi rossoneri. La chiacchierata con il giornalista di fede milanista inizia con il racconto della prima partita giocata insieme dai due ex giocatori: 16 settembre 1984, Galli è alla seconda stagione in prima squadra mentre Virdis è al debutto in rossonero. La partita, contro l’Udinese di Zico, è finita 2-2 e i due campioni hanno rievocato piacevolmente quel giorno: “Ricordo bene l’esordio – ha detto Virdis – desideravo tantissimo venire al Milan, aveva il suo fascino. Il futuro, poi, ha confermato che la scelta è stata quella giusta”. “Avevo 21 anni, bei tempi – ha commentato Galli – Non avevo Virdis contro ed era un sollievo vederlo dalla nostra parte. Pietro Paolo era uno tosto”.
L’ex difensore ha poi continuato: “Virdis era un giocatore completo: sapeva giocare negli spazi stretti e segnava sia di testa che su punizione. In campo faceva la differenza. Kvaratskhelia me lo ricorda: con la palla al piede era velocissimo e nella tecnica funzionale era fortissimo”. Puntuale il contro-commento dell’ex centravanti: “Pippo era un difensore moderno, veloce nell’allungo, aggressivo e forte di testa. Non ti faceva respirare. Era un giocatore importante. Se lo dovessi paragonare a un vino, direi un Barbera: vivo, frizzante e pieno di energia”.
Uno dei successi più importanti del Milan in quel periodo è stato lo Scudetto del 1988, che ha segnato l’inizio dell’epopea d’oro dell’era Berlusconi. Ma tutto ha inizio due anni prima, nel 1986, appunto quando Silvio Berlusconi acquistò la società rossonera. Secondo Filippo Galli l’arrivo del nuovo Presidente portò una ventata di novità, soprattutto nell’organizzazione: “Con lui abbiamo capito quanto i dettagli fossero importanti nel lavoro e quindi, di conseguenza, nel gioco, nell’allenamento e nelle partite. Prestava grande attenzione alla persona e al benessere dell’atleta. Il suo mantra era: se un calciatore sta bene fuori poi riesce a rendere di più sul campo. Aveva l’incredibile capacità di caricare tutto l’ambiente”. La festa dello Scudetto del 1988 il difensore la rivive così: “È stata da pelle d’oca, un’apoteosi. Vedere San Siro tutto rossonero e pieno di bandiere è stato incredibile”.
Uno dei momenti decisivi di quella stagione è stata la sfida del San Paolo contro il Napoli di Maradona, una delle squadre più temibili in quegli anni. Il Milan si è imposto per 3-2 soprattutto grazie alla doppietta di Virdis, che racconta quel momento con visibile emozione: “Abbiamo giocato una partita fantastica contro un Napoli che non mollava mai. Siamo riusciti a vincere e siamo anche stati applauditi dal pubblico partenopeo”. La squadra azzurra poteva contare su uno dei campioni più forti della storia: Diego Armando Maradona. Filippo Galli ricorda con parole di encomio il suo avversario di molte battaglie: “Se dobbiamo stilare una classifica, Maradona resta lì in alto. Per il suo estro, per il suo carisma e per la sua personalità credo sia stato il più grande di tutti i tempi. Aveva qualcosa in più e resta il numero uno”.
Questo e molto altro nella prima parte dell’intervista a Filippo Galli e a Pietro Paolo Virdis, disponibile sul canale YouTube di StarCasinò Sport.
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