23 Novembre 2024 - 20:28

Parlati (SGI) a PressGiochi MAG: “Solo una riforma di settore potrà valorizzare la filiera del gioco e garantire qualità e sicurezza del servizio offerto”

Lasciate alle spalle i problemi causati dalla pandemia, il nuovo anno rappresenta per l’industria del gioco pubblico l’inizio di una nuova fase nella quale si attende la annunciata e non

01 Febbraio 2023

Lasciate alle spalle i problemi causati dalla pandemia, il nuovo anno rappresenta per l’industria del gioco pubblico l’inizio di una nuova fase nella quale si attende la annunciata e non più prorogabile ‘rivoluzione’ normativa. Che sia legge delega, testo unico o decreto legislativo, gli operatori del gioco attendono da troppo tempo un riordino che permetta loro di ottenere le nuove concessioni e tornare ad investire su un’offerta che sia tecnologica e sicura.

Ed è proprio il riordino normativo del settore il punto cruciale secondo cui bisogna lavorare nell’interlocuzione del Governo, secondo Gennaro Parlati.

Parlati, già presidente ACMI, a conclusione del suo primo anno alla guida di Sistema Gioco Italia, la federazione di filiera dell’industria del gioco e dell’intrattenimento aderente a Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, ha raccontato sulle pagine di PressGiochi MAG di gennaio/febbraio quali sono le principali sfide a cui sta lavorando e le criticità da superare.

“Le urgenze e le priorità del nuovo Governo, schiacciato tra caro energia e la chiusura di una legge di Bilancio 2023 tra le più complesse mai realizzate e soggetta a tempi strettissimi per evitare l’esercizio provvisorio, – afferma il dr. Parlati – hanno posticipato di fatto il confronto istituzionale sul tema più urgente secondo il nostro punto di vista: la riforma a tutto tondo del settore. Certamente anche i lavori di fine anno sulla legge di Bilancio riservano elementi critici per noi, a partire dall’accantonamento dell’emendamento sul rifinanziamento del Fondo per il funzionamento degli impianti ippici fino alle proroghe onerose per il prolungamento delle concessioni fino a fine 2024”.

Fonti istituzionali confermano che il 2023 sarà l’anno del riordino normativo del settore. Nei mesi scorsi era stata presentata una proposta di legge delega. Sistema Gioco Italia come giudica quella proposta?

“Attendiamo con fiducia che il Governo, passata queste urgenza, metta mano alla riforma del settore che oramai attende da troppo tempo la sua giusta definizione. Vero che una proposta di legge delega c’è ma il cambio di interlocutori orienta ad attendere l’apertura di un tavolo di confronto piuttosto che lasciarsi a commenti”.

I due grandi nodi del settore dei giochi pubblici sono: il riordino normativo e le gare per le nuove concessioni. Senza riordino non si può procedere alle gare. Dall’altro lato, alcuni tipi di gare, per come concepite, lasciano spazio alla persistenza nel mercato di pochissimi grandi operatori, rendendo vano il lavoro svolto oggi da tutto il settore sui territori. Qual è il suo punto di vista su questo tema, in particolare guardando ai bandi per gli apparecchi da gioco?

“Verissimo, senza una riforma normativa organica, equilibrata che affronti una volta per tutte il nodo critico dei territori non possono esserci nuove gare. E’ indispensabile un intervento normativo che uniformi a livello nazionale le regole del gioco e senza il quale il settore non potrà affrontare le sfide dei prossimi anni, rimanendo al palo.

Penso che questo sia il primo nodo da sciogliere prima di poter fare valutazioni su gare e sulle evoluzioni di mercato, pur avendo ben chiaro come Sistema gioco Italia che l’obiettivo di un nuovo percorso di riassetto di settore punta alla valorizzazione della filiera del gioco, filiera lunga, integrata, fortemente specializzata, attenta al consumatore anche dal punto di vista della qualità e sicurezza del servizio offerto ‘a terra’ ovvero a livello territoriale”.

Parlando di territori, recentemente la Regione Lazio ha approvato delle modifiche tecniche alle regole per le Awp che avrebbero richiesto l’intervento dell’amministrazione nazionale e un passaggio in Ce. Qual è il lavoro che state svolgendo per far fronte alla questione della Regione Lazio?

“Sistema Gioco Italia ha portato il proprio contributo ai lavori del tavolo aperto in Regione Lazio dal Vice Presidente Leodori, ne abbiamo apprezzato in un primo tempo lo spirito inclusivo e di concertazione e abbiamo posto subito alcuni elementi prioritari per noi, molti dei quali sono stati accolti, con l’eccezione del divieto di fumo nelle sale bingo.

Gli sviluppi successivi con le modifiche tecniche introdotte alle Awp, come abbiamo avuto modo di evidenziare, ci fanno essere molto meno positivi: sono modifiche non sostenibili da un punto di vista tecnico, così come da un punto di vista meramente temporale, pericolose per il consumatore e che effettivamente scavalcano quanto meno le competenze di ADM”.

Alcuni mesi fa in Sistema Gioco Italia avevate annunciato la volontà di avviare un lavoro di coordinamento interno al settore per realizzare una proposta di riordino coerente e rappresentativa dell’industria nel suo complesso. Come va avanti questo lavoro?

“E’ un lavoro che sta andando avanti e contiamo di chiudere in tempi ragionevoli mettendo a fattor comune tutti gli elementi di valutazione. Lo sforzo che stiamo facendo è quello di lavorare certamente partendo dai ‘fondamentali’ del settore ma cercando di innestare una visione nuova, contenuti innovativi puntando molto su competenze e qualificazione della filiera” conclude il presidente di SGI.

PressGiochi

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