Si è conclusa la Camera di Consiglio per la discussione della richiesta cautelare presentata da alcune sale giochi per confermare la sospensiva delle chiusure, già rilasciata prima di Natale. A
Si è conclusa la Camera di Consiglio per la discussione della richiesta cautelare presentata da alcune sale giochi per confermare la sospensiva delle chiusure, già rilasciata prima di Natale.
A dicembre, il Consiglio di Stato aveva sospeso con un decreto d’urgenza l’ordinanza cautelare del Tar di Trento con la quale si stabiliva la chiusura di una sala giochi. Successivamente era intervenuta anche l’amministrazione comunale di Trento che aveva preso la decisione di sospendere temporaneamente il controllo e la vigilanza sull’applicazione del distanziometro sugli apparecchi da gioco ai luoghi sensibili.
“Abbiamo chiesto di consentire agli operatori di rimanere in attività nel periodo necessario per il completamento delle attività di verificazione disposte nel giudizio di innanzi al Tar Trento la cui udienza di merito è fissata nella seconda metà del mese di marzo. Il Collegio si è riservato. L’ordinanza e’ attesa nelle prossime ore” ha dichiarato a PressGiochi il legale Geronimo Cardia.
In Trentino lo scorso 12 agosto 2022 è scaduto l’ultimo termine per adeguarsi al distanziometro, quello di sette anni riconosciuto alle sale da gioco preesistenti, gli operatori nei mesi scorsi hanno ricevuto l’ordine di rimuovere le macchine e si sono rivolti al Tar Trento.
Nei ricorsi i difensori degli operatori di gioco fanno leva anche su una serie di dubbi sulla legittimità costituzionale della norma.
E il giudice sembra riconoscere che qualche criticità c’è, ma prima di tutto chiede una perizia.
Il Direttore del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Milano dovrà verificare se il distanziometro lascia degli spazi residui. Poi, se verrà giudicato troppo invasivo, il Tar deciderà se è il caso di chiedere l’intervento della Corte Costituzionale. Intanto però non sospende gli ordini di rimuovere le slot, e la questione arriva quindi al Consiglio di Stato, dove oggi si è riunita la Camera di Consiglio.
Il Presidente della Quarta Sezione a inizio dicembre era intervenuto con un decreto d’urgenza. Il Presidente in quel decreto rafforza i dubbi: la Provincia ha adottato il distanziometro per risolvere un’emergenza sanitaria che essa stessa però ha sminuito, visto che ha concesso altri sette anni alle sale preesistenti. E poi anche il criterio della distanza calcolata con il compasso non convince: se si opta per il percorso pedonale, forse si riesce a tutelare la salute senza compromettere la libertà di impresa. Anche quest’ultimo è un diritto costituzionale.
Insomma, si inizia quantomeno a ragionare su un rinvio alla Consulta, e dopo questa pronuncia l’amministrazione provinciale decide di sospendere controlli e sanzioni.
Vedremo nelle prossime ore come deciderà di intervenire Palazzo Spada sperando di non vedere una replica di quanto accaduto per il caso Bolzano.
PressGiochi
Fonte immagine: pressgiochi.it
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