24 Novembre 2024 - 01:35

Enada Roma Workshop. La politica esprime la difficoltà di parlare di giochi: “Serve maggiore serietà, meno populismo”

“Ognuno di noi nei propri partiti ha difficoltà a parlare del tema dei giochi. I sindaci che fanno ordinanze contro il gioco sono di tutti i partiti. Bisogna riuscire ad

01 Dicembre 2022

“Ognuno di noi nei propri partiti ha difficoltà a parlare del tema dei giochi. I sindaci che fanno ordinanze contro il gioco sono di tutti i partiti. Bisogna riuscire ad affrontare in maniera diversa il tema del gioco. La filiera è caratterizzata da molta innovazione e crea valore. C’è da rompere un tabù secondo il quale nessun italiano gioca. Il gioco esiste perché gli italiani giocano.  Il tema è quello di intervenire per regolamentare il gioco e tutelare il consumatore.

L’incapacità della burocrazia di intervenire in tempi rapidi inoltre impedisce di risolvere i problemi. Dovete considerare che non ci sono solo gli operatori che vogliono le gare; c’è anche chi non vuole che le gare per l’assegnazione delle nuove concessioni vengano fatte. Se creiamo una gara che mette l’offerta in mano ad una grande azienda che non ha nulla a che fare con il territorio, non facciamo un servizio al Paese. C’è il grande tema della ludopatia che va combattuta sul piano sociale per evitare che il gioco legale venga sostituito da quello illegale come accaduto in pandemia”.

Lo ha dichiarato Ettore Rosato di Italia Viva partecipando a Enada Roma Workshop a Roma.

L’on. Vito De Palma di Forza Italia ha ricordato che il problema vero è quello di superare un problema di pubblica opinione che ritiene ci sia una questione falsamente etica e non si comprende che il tema vada affrontato in maniera differente. “Il vero tema – ha detto – è quello di contrastare il gioco illegale non legale: attorno al settore c’è uno Stato che guadagna e una economia che funziona. Tanti cittadini che grazie al settore lavorano, ma abbiamo troppe poche risposte da parte dello Stato al settore. Bisogna avere serietà e rispetto per chi lavora, anche tra le forze politiche. Non dobbiamo parlare in maniera strumentale alla pancia delle persone ma in maniera seria”.

Ad intervenire anche l’on. Mirco Carloni della Lega che ha detto: “Le risposte che abbiamo dato oggi al settore non sono sufficienti. I problemi non si risolvono con ipocrisia e distanziometri. Nelle Marche come assessore al commercio ho cercato di far capire che le distanze dai luoghi sensibili non risolvevano i problemi di ludopatia. Ho capito solo allora che i problemi del gioco patologico non si affrontano con risposte ipocrite” ha concluso.

Secondo l’on. Dario Iaia di FdI, “la società ancora oggi paga i pregiudizi che aleggiano sul settore. Siamo al Governo da 40 giorni, ma la situazione del nostro Paese non è semplice. L’aspetto della burocrazia non va sottovalutato per mettere in campo una uniformità legislativa. Il distanziometro di 500 metri reca una contraddizione. Spesso il legislatore ha la necessità di legiferare ogni cosa, in maniera dissennata. Occorre sì una legge di riordino importante coinvolgendo tutti gli attori e garantendo una condivisione dei dati reali del settore per mettere in condizioni il decisore politico di prendere decisioni basate su dati reali e non pregiudizi” ha concluso.

“La bozza delle legge di riordino mai approvata dal consiglio dei ministri a noi non va bene” ha precisato Domenico Distante. “Servono norme che vengano concertate anche con gli operatori altrimenti si cancellano le piccole e medie imprese” ha puntualizzato con forza in conclusione dell’evento il presidente di Sapar.

PressGiochi

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