Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia, sezione quarta, ha annullato oggi l’ordinanza del Sindaco del Comune di Trezzo sull’Adda del febbraio 2022, recante la Disciplina degli orari delle attività
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia, sezione quarta, ha annullato oggi l’ordinanza del Sindaco del Comune di Trezzo sull’Adda del febbraio 2022, recante la Disciplina degli orari delle attività di sale giochi/scommesse che ne fissava la chiusura dalle ore 19,00 alle ore 1,00.
Il Tribunale amministrativo, accogliendo il ricorso di una sala giochi, ha chiarito che “la determinazione dei limiti orari per l’esercizio del gioco d’azzardo lecito non può mai prescindere da un’accurata indagine sull’effettiva sussistenza dell’interesse contrapposto a quello dei titolari delle autorizzazioni rilasciate dalle Autorità di P.S., e sulle modalità e la misura in cui tale interesse concretamente si manifesta nello specifico contesto socio economico e territoriale di riferimento. Solo una volta ricostruito in sede istruttoria tale presupposto di fatto, potranno invero individuarsi i limiti di funzionamento alle attività imprenditoriali del settore in modo proporzionato, equilibrato e ragionevole.
Orbene, nel caso oggetto della causa decidenda, il Sindaco di Trezzo sull’Adda ometteva ogni tipo di indagine e di attività istruttoria diretta alla ricostruzione della situazione di fatto afferente ai rischi derivanti dal funzionamento delle sale gioco nel proprio Comune. Dalle premesse dell’ordinanza impugnata emerge con chiarezza che non vi sono stati (a titolo esemplificativo) confronti con gli operatori del settore; non si è ricostruita la specifica realtà del territorio comunale con riferimento alla diffusione del gioco d’azzardo lecito, e delle patologie che lo stesso può causare; non sono stati coinvolti altri uffici comunali, potenzialmente in possesso di informazioni rilevanti (servizi sociali e sanitari, polizia municipale, ecc.); non risultano essere stati posti in essere approfondimenti sull’incidenza della ludopatia a Trezzo sull’Adda. Né l’Amministrazione, costituitasi in giudizio, ha depositato ulteriori documenti attestanti l’avvenuto svolgimento di una qualsivoglia attività istruttoria prodromica all’adozione dell’ordinanza impugnata. Il Sindaco ha invero individuato i limiti orari di apertura delle sale giochi sulla base di considerazioni astratte («Considerate l’evoluzione della realtà commerciale, la necessità dell’utenza, il rispetto della convivenza sociale, l’erogazione e la fruizione dei servizi, la promozione del territorio e la salvaguardia dei diritti della comunità, tra i quali la tranquillità e il riposo come primari per la salute umana»), generiche, apodittiche e non suffragate da dati o ricerche di sorta, non declinate sulle particolari problematiche afferenti al gioco d’azzardo lecito, in quanto indifferentemente relative a tutte le attività commerciali, né basate sulle peculiari condizioni del territorio”.
In definitiva, – ha conclu il Tar – l’atto limitativo del Sindaco di Trezzo sull’Adda è stato adottato nella completa assenza di specifica attività istruttoria. Il provvedimento si appalesa dunque viziato da eccesso di potere, nella figura sintomatica della carenza di istruttoria, e deve pertanto essere annullato.
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