24 Novembre 2024 - 07:59

La crisi dei tavoli verdi fa crollare il Pil di Macao

La stretta cinese sul gioco d’azzardo ha stroncato il business dei Casinò di Macau e di lì l’intera economia della città, che conta per quattro quinti del proprio Pil proprio

31 Agosto 2015

La stretta cinese sul gioco d’azzardo ha stroncato il business dei Casinò di Macau e di lì l’intera economia della città, che conta per quattro quinti del proprio Pil proprio sui tavoli verdi e affini. Come ricostruisce Bloomberg, infatti, l’economia di Macau è precipitata al livello più basso dal 2011, dopo aver visto crollare del 26,4% il Pil nell’ultimo trimestre censito. Si tratta di una ulteriore mazzata sul Prodotto interno lordo, che nel primo periodo dell’anno aveva già registrato un calo del 24,5%.

Il declino registrato ha portato il Pil di Macau a circa 9,7 miliardi di dollari, facendone appunto il livello più basso dall’inizio del 2011. L’unica municipalità cinese nella quale sono legalizzati i Casinò ha visto crollare i ricavi dal gioco per quattordici mesi consecutivi, a seguito delle iniziative del governo centrale contro la corruzione, che hanno tenuto a bada una buona fetta dei più accaniti scommettitori. Anche il rallentamento economico della Cina ha contribuito a snellire i flussi di turisti dell’azzardo e ad assottigliare il mercato del gioco.
Secondo le previsioni di sette analisti contattati dall’agenzia finanziaria Usa, anche ad agosto il fatturato del gioco dovrebbe esser sceso di oltre 37 punti percentuali. Si dovrebbe così confermare il peggioramento della situazione, dopo qualche schiarita di inizio anno che lasciava presagire un rimbalzo dell’attività. Nonostante le difficoltà, a Macau continua ad esserci un tasso di disoccupazione inferiore al 2% e il governo è riuscito a difendere un surplus di bilancio: con 1,1 miliardi di dollari nel secondo trimestre ha però quasi dimezzato il risultato del periodo precedente, proprio per le minori entrate legate al gioco.

 

PressGiochi

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