Il tempo passa, ma la revisione del Gambling Act del 2005 è ancora lontana. Siamo ormai al quarto rinvio del Libro Bianco, quello che dovrà dare gli indirizzi per una
Il tempo passa, ma la revisione del Gambling Act del 2005 è ancora lontana. Siamo ormai al quarto rinvio del Libro Bianco, quello che dovrà dare gli indirizzi per una riforma che si preannuncia sostanziosa e in linea con l’era digitale.
Stavolta la scusante è di ferro, visto che dopo le dimissioni del primo ministro Boris Johnson a luglio hanno quasi paralizzato l’attività legislativa.
I media stanno colmando l’attesa con le solite indiscrezioni, che possono provenire da fughe di notizie o da semplici rumors. Si è parlato, fra le tante cose, di limiti di puntata alle slot, di controlli di accessibilità migliorati e del divieto di sponsorizzazione delle maglie delle squadre di calcio da parte di compagnie di gambling.
Così, operatori, fornitori e affiliati sono costantemente sull’avviso, senza sapere né cosa cambierà effettivamente e quando accadrà.
Il forte sospetto è che ci si stia avviando verso un’eccessiva regolamentazione, proprio ora che la Gambling Commission che confermano che i tassi di gioco problematico sono stati dimezzati fra il giugno ’21 e il giugno ’22: 0,2% contro lo 0,4%.
Attualmente, il motivo di preoccupazione più forte è che si vada verso il divieto di offrire scommesse gratuite e giri gratuiti alle slot, che sono fattori importanti per i consumatori e aspetti chiave per i casino online, tanto che lo stesso Betting and Gaming Council (BGC) lo ritiene “draconiano”.
Ora, poiché non è illegale per i giocatori del Regno Unito scommettere su siti offshore, mentre è illegale per quei siti prendere di mira attivamente i giocatori stessi, un divieto di scommesse e giri gratuiti potrebbe in definitiva spingere più utenti verso questi siti e costringere gli operatori a fuggire verso l’estero.
L’esempio svedese, dicono alcuni, dovrebbe insegnare qualcosa. Là dove le restrizioni sono ancora più severe che in Gran Bretagna, con gli operatori che possono offrire un solo bonus di benvenuto senza ulteriori bonus o incentivi consentiti, gli operatori autorizzati registrano flussi di entrata abbastanza limitati.
Secondo i resoconti dei media britannici, gli altri provvedimenti includeranno un limite alle puntate comprese tra £ 2 ($ 2,43) e £ 5 per i casino online, il divieto di pacchetti VIP per i giocatori che subiscono pesanti perdite e i cosiddetti controlli di accessibilità “non invadenti”.
Tuttavia, l’idea di vietare ai club della Premier League di mantenere sulle maglie i marchi di gioco d’azzardo sembra stia perdendo quota, in favore di un accordo volontario.
Di contro, la principale organizzazione britannica di contrasto alla ludopatia, GambleAware, ha sollevato preoccupazioni sui ritardi nella pubblicazione del white paper sul Gambling Act del governo britannico, affermando che la mancata azione metterà più persone a rischio di danni legati al gioco.
Chris Philp, ministro del governo del Regno Unito responsabile del gioco d’azzardo, si è dimesso all’inizio di questo mese, perciò sarà probabilmente Damian Collins, nominato la scorsa settimana sottosegretario di Stato parlamentare per la sicurezza online presso il DCMS, a guidare gli sforzi del governo per arrivare al traguardo della riforma. Tuttavia, è lecito pensare che il white paper non sarà pubblicato fino a quando non subentrerà il sostituto di Johnson. Una attesa che durerà almeno sino al 5 settembre.
L’interruzione del governo ha sollevato preoccupazioni in GambleAware, un ente di beneficenza che lavora per ridurre i danni del gioco in Gran Bretagna. Pertanto, l’organizzazione ha spinto per la pubblicazione del white paper il prima possibile.
GambleAware vorrebbe addirittura che i finanziamenti volontari forniti dagli operatori per la ricerca, l’istruzione e il trattamento, vengano trasformati in una tassa obbligatoria, come condizione obbligatoria per avere o mantenere la licenza nel Regno Unito.
“Siamo preoccupati che la combinazione del crescente costo della vita, dell’impatto continuo della pandemia e dell’aumento del gioco d’azzardo online possa creare una tempesta perfetta, il che significa che più persone corrono il rischio di subire danni dal gioco”, ha affermato l’amministratore delegato di GambleAware Zoë Osmond.
Si ritiene che ci siano diversi ministri che si oppongono a ulteriori restrizioni per le imprese. E non si esclude che il nuovo Primo Ministro, sebbene appartenente alla schiera dei Conservatori, potrebbe anche avere opinioni diverse su come riformare la legge sul gioco d’azzardo del 2005. Di contro, il deputato conservatore Sir Iain Duncan Smith ha già minacciato la “guerra” se le proposte saranno “annacquate”.
Intanto, la Advertising Standards Authority vieterà l’uso di star dello sport, influencer dei social media e star dei reality TV nelle pubblicità di giochi d’azzardo da ottobre.
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