Un “incontro” per esaminare, insieme, la gravissima crisi che sta attraversando l’ippica nel nostro Paese e trovare le migliori soluzioni per uscirne il prima possibile. La richiesta arriva dal Coordinamento
Un “incontro” per esaminare, insieme, la gravissima crisi che sta attraversando l’ippica nel nostro Paese e trovare le migliori soluzioni per uscirne il prima possibile. La richiesta arriva dal Coordinamento Ippodromi guidato da D’Alesio al Ministro del Mipaaf Maurizio Martina.
“La crisi – spiega il Coordinamento – iniziò nel 1998 quando fu deciso di autorizzare le scommesse su tutti gli sport e tanti giochi fino ad arrivare nel 2014 anche alle scommesse virtuali. Fino a quel momento in Italia si poteva giocare solo al totocalcio, al lotto e sulle corse dei cavalli.
A questo si aggiunse che i nuovi giochi e le nuove scommesse vennero assegnate alla stessa rete di vendita ( 330 agenzie ippiche) che fino a quel momento raccoglieva solo le scommesse ippiche.
Quindi la scommessa ippica che sostanzialmente era in regime di monopolio, entrò in concorrenza con gli altri giochi venduti” addirittura nella medesima rete.
I punti vendita diventarono migliaia ma i risultati per l’ippica sono stati disastrosi.
Il CONI le cui entrate , allora, derivavano solo dai proventi del totocalcio, giustamente e con grande lungimiranza , si staccò da quel sistema e venne finanziato direttamente dallo Stato, l’ippica invece restò incredibilmente “ancorata ” alla raccolta delle sommesse ippiche che ovviamente piano piano precipitarono in modo vertiginoso …..mentre le altre scommesse e gli altri giochi iniziarono a crescere in modo altrettanto vertiginoso. Risultato : nel 2014 i giochi hanno realizzato circa 80 miliardi di movimento e l’Ippica 610 milioni. Quando nel 2006 movimentava circa 3 miliardi.
Da allora iniziò la crisi………tanto che nel 2009 il Parlamento decise un finanziamento di 150 milioni aggiuntivi ai proventi delle scommesse per gli anni 2009 2010 2011.
Nel frattempo il Parlamento nel 2011 decise di trasformare l’Unire in una Agenzia cd. Assi .. Ma poi non ne ha fatto più di nulla…e nel 2012 il Parlamento decise la soppressione di Unire / Assi e di trasferire “l’ippica ” al Ministero dell’Agricoltura con legge dell’agosto 2012.
Con la legge di stabilità del 2012 per gli anni 2013 14 e 15 è stato previsto un finanziamento complessivo annuo per l’ippica di circa 230 milioni annui poi ridotto a 185 milioni nel 2014.
La storia ci dice, in sintesi, che dal 98 in poi non si è’ fatto nulla per cambiare ed anzi si è rimasti immobili mentre gli altri giochi e scommesse crescevano.
Nessuna riforma delle scommesse, nessuna promozione, nessuna riforma del prodotto, nessuna concorrenzialità, niente di niente e nemmeno una governance qualificata e competente.
Nel 2014 è stata approvata la delega fiscale, ma anche questa ” possibilità'” è decaduta ed ora tutta la pratica è tornata alle commissioni agricoltura di Camera e Senato che già nel 2013 avevano avviato un lavoro per tentare di giungere ad un testo di riforma condiviso. In autunno quindi il Parlamento riprenderà il lavoro su quel testo e noi come Filiera vorremmo poter dare il nostro migliore contributo di idee e per questo Le chiediamo un incontro urgente, perché – conclude – crediamo che il suo Ministero debba essere il protagonista del progetto di riforma per rilanciare il nostro meraviglioso Sport.
Restiamo quindi in attesa di una sua Convocazione”.
PressGiochi