15 Novembre 2024 - 06:02

Trento: anche Confcommercio chiede di prorogare la legge sul gioco d’azzardo

“Serve una proroga per salvare un comparto che dà lavoro a molte persone e che genera un gettito fiscale notevole per le casse della Provincia di Trento”. Così risponde Confcommercio

18 Luglio 2022

“Serve una proroga per salvare un comparto che dà lavoro a molte persone e che genera un gettito fiscale notevole per le casse della Provincia di Trento”. Così risponde Confcommercio alla legge che prevede il posizionamento delle slot machine nei locali e delle sale da gioco ad almeno 300 metri di distanza dai luoghi sensibili, come scuole, centri anziani, luoghi di culto. “Nel 2018 – ricorda Confcommercio – il comparto ha portato un gettito di quasi 50 milioni di euro alla Provincia”.

Dopo 7 anni dalla sua approvazione, la legge provinciale numero 13 del 2015 entrerà in vigore il 12 agosto prossimo, dopo una serie di deroghe. “Siamo convinti – sottolinea Confcommercio – come operatori del settore, che una proroga, di cui si sta discutendo e rispetto alla quale pare esserci un certo orientamento favorevole da parte della giunta provinciale, si presenti come necessaria”.

Tra i motivi, “non certo per consentire una liberalizzazione che al settore non interessa e che ritiene pregiudizievole per la tutela della salute pubblica e della collettività che è sempre stato uno dei principi ispiratori fondamentali della strategia di impresa di questo comparto. Dobbiamo prima di tutto distinguere tra il gioco lecito e il gioco illecito – sostiene Giovanni Bort, presidente di Confcommercio Trentino – quella proroga che ha in animo di proporre il governo Provinciale è di aiuto a sostenere il controllo del gioco che altrimenti verrebbe lasciato in mano a società che risiedono fuori provincia e magari fuori nazione che talvolta sono controllare da realtà non sempre legali. Noi dobbiamo fare in modo che queste aziende possano continuare a operare, certamente con tutti i dovuti controlli e soprattutto con grande attenzione alla salute pubblica, ma devono essere società che hanno la sede legale le nostro paese e che possono essere controllate dallo stato e che versano le tasse al governo nazionale e provinciale, perché il gioco lecito produce abbondanti risorse economiche per la nostra provincia. Ci auguriamo davvero che questo impegno che il governo provinciale si è assunto venga portato avanti e venga condiviso e compreso anche dalle altre forze politiche”.

La proroga è necessaria perché a breve entrerà in vigore a livello nazionale “una normativa complessiva di riordino del settore, per cui non avrebbe senso consentire la definitiva attuazione di una legge provinciale che rischierebbe di essere scavalcata e profondamente trasformata dalle necessarie interferenze con l’imminente legislazione nazionale”.

Inoltre in una prospettiva più ampia, sostengono gli operatori del settore “ci prefiggiamo di portare una riforma complessiva della raccolta del gioco lecito nella provincia di Trento, riforma che deve passare per la rivisitazione di alcuni punti fermi come, per esempio, la categorizzazione più precisa dei punti sensibili”.

“Le nostre istituzioni, prosegue Renato Villotti, il presidente di Confesercenti – dovrebbero soprassedere e non legiferare perché ci sarà una modifica nella legislazione nazionale. Chiediamo quindi di soprassedere perché sono in gioco aziende e i loro collaboratori che vengono messi fortemente in difficoltà tanto da poter chiudere le loro attività. Per il nostro territorio sono una risorsa per il controllo del gioco legale e sono una risorsa per il contributo che viene dato alle casse della Provincia quindi chiediamo con forza che questa modifica venga spostata nel tempo”.

Confcommercio conclude: “Siamo convinti che spazzare via un intero comparto imprenditoriale importante dal punto di vista occupazionale e della raccolta fiscale, non dimentichiamo che nel 2018 la Provincia di Trento ha avuto un ritorno dal comparto di quasi 50 milioni di euro, sia la scelta sbagliata e di conseguenza questa proroga è necessaria in attesa di indicazioni precise dal governo nazionale”.

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