24 Novembre 2024 - 07:20

Giochi e Covid. CGIA Mestre: in due anni persi 8mila occupati; fatturato ridotto di 500 milioni l’anno

Il comparto del gioco lecito tramite apparecchi con vincita in denaro ha subito il più lungo periodo di sospensione delle attività a causa dell’emergenza COVID: 166 giorni nel 2020 e

14 Luglio 2022

Il comparto del gioco lecito tramite apparecchi con vincita in denaro ha subito il più lungo periodo di sospensione delle attività a causa dell’emergenza COVID: 166 giorni nel 2020 e da 151 a 178 nel 2021 a seconda delle Regioni.

Il gettito complessivo derivante dal Gioco Lecito, si è ridotto nel corso del 2020 di 4,1 miliardi di euro, di cui 3,5 derivante dal minori gettito degli apparecchi AWP e VLT. In particolare il gettito derivante dalle AWP si è ridotto del 48% (-2,3 mld), mentre quello delle VLT del 62% (-1,1 mld).

Questi alcuni dati forniti oggi a Roma dalla Cgia Mestre che ha realizzato uno studio in collaborazione con il Centro Studi As.tro sul settore dei giochi 2021, con focus su apparecchi da gioco per fare il punto della situazione, misurando il livello di pressione fiscale che è arrivato a sopportare.

Se si prende come anno di riferimento il 2015, a partire dal quale si sono avuti gli aumenti del PREU, si può facilmente vedere come nel tempo si sia progressivamente ridotto il fatturato del settore. Nel 2020 l’aliquota del PREU per le AWP è stata pari al 23,85% della raccolta, una % che sembra bassa, ma che diventa drammaticamente alta se si considera che corrisponde ad un prelievo che supera il 70% se calcolato sul margine che compete agli operatori del settore.

Nel corso del 2020, per far fronte all’emergenza sanitaria, i numerosi provvedimenti che si sono succeduti, hanno previsto, anche la sospensione delle attività di molti comparti economici. Le Sale Gioco sono state tra i settori economici che hanno subito il più lungo periodo di sospensione dell’attività. A maggio 2020 la maggior parte degli esercizi commerciali hanno ripreso la loro attività, ma non le Sale Gioco; per queste realtà economiche la chiusura si è prolungata ben oltre. Il DPCM del 24 ottobre ne ha previsto di nuovo la chiusura, dal 26 ottobre, successivi provvedimenti hanno poi prolungato la sospensione dell’attività sino a metà 2021. Si è così determinato un lunghissimo periodo di inattività forzosa.

Nel biennio 2020 – 2021 i giorni complessivi di sospensione dell’attività variano da un minimo di 317 a un massimo di 344. Si pone in evidenza come a partire dal 26 ottobre 2020 sia iniziato un lunghissimo periodo di sospensione ininterrotta dell’attività che si è protratto sino a circa metà 2021. Complessivamente questo periodo di chiusura ininterrotta oscilla da 218 sino a 245 giorni.

AWP: Concorrevano al gettito dell’intero settore per oltre il 40%, a causa del COVID il gettito si è contratto del 48% passando da 4,9 mld a 2,5 mld (-2,3 mld).

VLT: Concorrevano al gettito dell’intero settore per circa il 16%, a causa del COVID il gettito si è contratto del 62% passando da 1,8 mld a 695 mln (-1,1 mld).

L’analisi delle variazioni avvenute nel periodo 2015 – 2021 evidenziano un sostanziale crollo di tutti i parametri a causa della grave crisi economico-sanitaria. Tuttavia, a fronte di un calo della raccolta di quasi il 47%, il margine per la filiera si è pericolosamente contratto di oltre il 55%, l’erario sembra aver sofferto di meno con una contrazione del 7,6% (ovviamente a causa dell’incremento delle aliquote avvenuto nel periodo considerato).

Negli anni 2020-2021 la raccolta di gioco è stata influenzata, oltre che dalle temporanee prescrizioni sanitarie che gli operatori hanno dovuto porre in essere (es. controllo della carta verde, limitazioni all’accesso dei locali), anche da quelle nuove regole già richiamate, costituite dall’aumento della tassa sulle vincite, la riduzione del payout e l’introduzione della tessera sanitaria per accedere al gioco.

La riduzione della raccolta, registrata nel biennio 2020 e 2021, quindi non è solamente dipesa dalle prescrizioni COVID di sospensione dell’attività, ma anche dalle ulteriori novità, non da ultimo anche da un ipotetico sviamento della clientela . Per tenere conto di questi fattori si è stimato il calo della raccolta sia per il 2021 che per il 2020 solo in funzione delle sospensioni e poi considerando anche l’influenza degli ulteriori fattori.

Il confronto tra gli occupati del settore a fine 2018 data della nostra ultima rilevazione, e quelli stimati a fine 2021 evidenzia un calo di oltre 8.000 occupati corrispondente a una diminuzione di quasi il 15% (14,8%).

Inferiore al calo dei margini del settore che arriva a sfiorare il 60%.

Il 2020 sarebbe stato comunque un anno difficile per il settore (a prescindere dal COVID), in quanto sono state introdotte delle novità destinata ad impattare negativamente sulla raccolta e a comprimere i margini del settore. La riduzione del payout, l’introduzione della tessera sanitaria insieme all’aumento della tassa sulle vincite scoraggiano il giocatore e quindi deprimono la raccolta. Contemporaneamente l’aumento del PREU riduce i margini per il settore.

Nel grafico si è rappresentato l’andamento della raccolta delle AWP. In corrispondenza del 2020 si registra una forte contrazione che persiste anche per il 2021. La linea azzurra (visibile per il 2020 e il 2021) si riferisce ai valori della raccolta che si sarebbero verificati se l’unico elemento negativo fosse stato la sospensione dell’attività per determinati periodi dell’anno: 12,5 mld nel 2020 e 12,6 nel 2021.

La linea rossa rappresenta invece l’andamento dei valori effettivi come stimati per il 2020 e per il 2021 che tiene quindi conto anche della riduzione del payout, dell’aumento della tassa sulle vincite, del probabile sviamento della clientela a causa della prolungata chiusura, delle prescrizioni sanitarie da osservare anche in caso di apertura delle sale. Si noti come a fronte di una pesante riduzione del fatturato del settore, che arriva a sfiorare il 60% nel periodo 2018 – 2021, si assista a una riduzione dell’occupazione attorno al 15%.

Il calo del fatturato esprime in maniera evidente la drammaticità del biennio 2020 – 2021 vissuto dagli operatori del gioco lecito. In conclusione si è stimata una riduzione della raccolta da cui si è dedotta una perdita di margini (fatturato) per il settore di circa 500 milioni di euro annui rispetto al 2019; riduzione che, dipendendo da fattori (introduzione della tessera sanitaria, aumento della tassa sulle vincite, riduzione delle soglie del payout) estranei all’emergenza sanitaria, si manterrà anche nei successivi anni.

 

PressGiochi

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