24 Novembre 2024 - 09:38

Corte dei Conti: il bilancio sul gioco

Ha avuto luogo, a Roma, nell’aula delle Sezioni Riunite della sede centrale della Corte dei conti, alla presenza delle più alte cariche istituzionali, il Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale

28 Giugno 2022

Ha avuto luogo, a Roma, nell’aula delle Sezioni Riunite della sede centrale della Corte dei conti, alla presenza delle più alte cariche istituzionali, il Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2021.

Tra i settori maggiormente di interesse vi è anche quello dei giochi che riguarda il nostro comparto.

Come si legge in una nota di SAPAR, nel volume I della relazione (che potete leggere integralmente qui in allegato) si parla della necessità di “una riforma complessiva del settore (da attuare attraverso una legge delega) in grado di assicurare una razionalizzazione graduale e controllata dell’offerta di gioco, la limitazione e tutela dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo, il contrasto al gioco illegale e alle frodi a danno dell’Erario”.

A tal proposito, infatti, si legge che “il quadro normativo che disciplina il settore dei giochi risulta assai complesso in assenza di un testo unico che raccolga le numerose norme che nel tempo sono state adottate in materia”. La Corte dei Conti, quindi, conferma quanto la nostra associazione di categoria chiede ormai da anni: una regolamentazione chiara e univoca per tutto il territorio nazionale.

Sulla differenziazione delle norme da regione a regione la Corte dei Conti è stata molto chiara: “Non sono state ancora risolte le criticità collegate alle differenti leggi regionali in materia di distanze dei punti di gioco dai luoghi sensibili e alle regolamentazioni comunali sugli orari dei punti di gioco. Ogni Regione, infatti, ha adottato la propria normativa” tanto da arrivare, si legge ancora, “per alcuni territori ad un vero e proprio effetto espulsivo del gioco legale”.

La relazione punta anche l’attenzione sulle conseguenze di alcune scelte adottate da parte del Governo: “La riduzione del numero degli apparecchi da intrattenimento disposta dalle norme nazionali nell’ultimo periodo, unitamente all’inasprimento sia dei limiti di distanze dai luoghi sensibili sia degli orari di gioco, da parte di norme regionali e locali – si legge nella relazione – hanno determinato una contrazione del mercato legale e un probabile incremento dei fenomeni illegali”.

In tutta questa situazione emergono anche le conseguenze per le chiusure dovute al Covid 19. Secondo la Corte dei Conti “la riapertura graduale della raccolta del gioco pubblico a partire dal giugno 2021 ha dato respiro ad un settore fortemente indebolito da circa 12 mesi di blocco. Le misure di distanziamento previste non hanno consentito un’immediata e completa riapertura della rete che ancora adesso presenta circa il 15 per cento del parco macchine AWP fermo in magazzino”.

 

PressGiochi

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