12 Gennaio 2025 - 15:49

Pescara. Il comune di Capegatti indaga sul gioco: il 34% degli intervistati gioca tutti i giorni

Il 34% della popolazione a Cepagatti tenta la fortuna al gioco almeno una volta al giorno, tra lotterie gratta e vinci, lotto più o meno super, slot e altre macchinette

21 Agosto 2015

Il 34% della popolazione a Cepagatti tenta la fortuna al gioco almeno una volta al giorno, tra lotterie gratta e vinci, lotto più o meno super, slot e altre macchinette mangiasoldi.

Una recente indagine statistica condotta dall’associazione Collegamenti, per conto del Comune, nell’ambito del progetto di prevenzione e contrasto alla ludopatia “Stop the game”, ha evidenziato come il gioco sia una pratica fin troppo ricorrente, in un’Italia ormai diventata una sorta di Las Vegas diffusa, dove per la caccia alla dea bendata si registra una spesa annua pro-capite media di 1200 euro, cifra che lievita a 2100 euro in Abruzzo, regione al primo posto in classifica per i soldi spesi nel gioco d’azzardo, stando ai dati del Monopolio.

A Cepagatti, seppur il campione che ha risposto al questionario anonimo non sia molto numeroso, 162 persone (80 maschi e 82 femmine), pari all’1,5% della popolazione, emerge un quadro allarmante. I risultati: 162 persone hanno dichiarato di aver giocato almeno una volta nella vita; 100 giocano una volta al mese; 21 giocano tutti i giorni, il 34%; 10 conoscono qualcuno con problemi di gioco, il 10 %; 1 persona riconosce di avere un problema di dipendenza dal gioco, 0,4%.

«Purtroppo non è stato possibile costruire un campione più significativo, poiché tra le persone intervistate quasi il 50% non è stato collaborativo. I dati che emergono sono molto interessanti, seppur parziali. Ciò che fa riflettere è che tra i 21 giocatori assidui solo uno ha riconosciuto di avere un problema», spiega il dottor Antonio Maccarone, presidente dell’associazione.

«Il gioco d’azzardo patologico», continua l’esperto, «è sicuramente presente sul territorio, ma sommerso. Lo scoglio più grande da superare è la sottovalutazione dei sintomi e la negazione del problema, pertanto bisognerà ancora puntare sulla prevenzione e sul fornire alle persone gli strumenti atti a riconoscere la problematica, per poter chiedere aiuto per se stessi o per gli altri». Sull’argomento è intervenuto anche un esponente dell’amministrazione comunale.

«Ci stiamo impegnando per far sì che i cittadini possano avere un’informazione precisa e puntuale sulla lotta alla ludopatia», ha infatti sottolineato l’assessore alla sanità Camillo Sborgia, «e dunque stiamo anche fornendo assistenza, garantendo la privacy. Prossimamente coinvolgeremo anche le associazioni del territorio, convinti come siamo che prevenire sia meglio che curare».

 

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