LANGate così è stato nominato da qualcuno, l’incresciosa situazione che si è venuta a creare nelle ultime ore di venerdi per diversi Centri Esport in Italia. Nelle ultime ore, infatti,
LANGate così è stato nominato da qualcuno, l’incresciosa situazione che si è venuta a creare nelle ultime ore di venerdi per diversi Centri Esport in Italia.
Nelle ultime ore, infatti, sta facendo discutere la chiusura da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di tutte le “Sale Lan” e “Sale e Sports” presenti sul territorio italiano.
Notizia sulla quale è intervenuta repentinamente l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a smentita chiarendo di aver effettuato dei controlli nello specifico di 4 attività, una delle quali risultata in regola perché in possesso della documentazione amministrativa attualmente riconosciuta corretta per l’esercizio dell’attività di gioco nella sala LAN.
Ma cosa è successo realmente? Tutto è iniziato da un esposto, presentato all’Adm dalla società Led Srl, che opera da anni nel settore delle sale giochi e sale slot. Secondo quanto riportato, esisterebbe infatti un buco normativo, che fino ad oggi avrebbe permesso ai titolari di sale Lan e eSports di operare non rispettando le normative imposte normalmente a chi svolge attività simili. Nello specifico, le sale Lan e eSports sono luoghi in cui, previo pagamento di una quota di ingresso, è possibile usufruire di Pc e consolle per giocare a diversi tipi di videogame competitivi.
Nell’esposto l’Ad della società Led Sergio Milesi punta il dito – si legge su ItaliaOggi.it – sulla differente regolamentazione a cui sono sottoposti le classiche sale giochi e le sale Lan: tra tutte, la possibilità di queste ultime di utilizzare hardware e software normalmente adibiti ad uso privato in luogo pubblico, l’omologazione delle macchine da gioco, e la verifica che i videogame siano adatti o meno a un pubblico minorenne. Requisiti che le normali sale slot e sale giochi sono tenute a rispettare da decenni creando, secondo Milesi, le basi per una vera e propria concorrenza sleale. Nel lungo esposto ci si sofferma anche sulla vincita di premi in denaro o in beni materiali: anche in questo caso le sale eSports elargirebbero le vincite di tornei o eventi senza rispettare la consueta trafila necessaria per indire un concorso a premi in Italia. Oltre all’esposto, Milesi ha anche presentato all’Adm un interpello, chiedendo il permesso di installare nelle sue sale giochi i medesimi hardware e software presenti nelle sale Lan e eSports. Qualora l’agenzia non fosse intervenuta, avrebbe anch’esso trasformato le sue sale slot in sale Lan, evitando quindi di pagare le stesse tasse versate fino ad oggi.
Da qui dunque la decisione dell’Adm.
Non è ovviamente mancata la dura replica dei gestori delle Sale Lan: “Agiremo in tutte le sedi per sistemare questa situazione assurda” spiega su Facebook Alessio Cicolari, amministratore delegato della Ak Informatica, che gestisce una delle sale Lan più grandi d’Italia. “Operiamo in questo settore da decenni e sappiamo che l’Italia è un paese arretrato, ma questa le batte tutte. Siamo da sempre in prima linea per lo sviluppo di nuove attività, professionalità e tutto quello che fino a ieri era un’eccellenza in Italia vista con ammirazione da tutta Europa”.
Molti anche i commenti anche sui social dove si legge: “l’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli ha posto sotto sequestro le sale LAN d’Italia con l’accusa che tali sale farebbero competizione alle sale giochi tradizionali, senza però rispettarne procedure e norme di legge. Il provvedimento azzoppa, speriamo solo temporaneamente, il settore degli E-sports, dove molti imprenditori hanno fatto sostanziosi investimenti e creato parecchi posti di lavoro. Come sempre, vedasi anche la questione Cannabis Light, lo Stato italiano e la sua macchina burocratica si mettono sempre in prima linea per tagliare i piedi agli imprenditori che investono in settori emergenti”.
“In Italia chiudono le sale Lan Esport, sempre per la solita burocrazia stagnante e patetica, lasciando a casa migliaia di imprenditori, mentre in Francia Macron li vuole alle Olimpiadi 2024” scrivono altri.
PressGiochi
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