22 Novembre 2024 - 06:24

Partite Iva: nel 2021 si registrano 439 nuove attività nel settore giochi, scommesse e lotterie

Nel corso del 2021 sono state aperte circa 549.500 nuove partite Iva con un incremento del 18,2% in confronto all’anno precedente, frutto del “rimbalzo” dopo la flessione del 2020. Le

10 Febbraio 2022

Nel corso del 2021 sono state aperte circa 549.500 nuove partite Iva con un incremento del 18,2% in confronto all’anno precedente, frutto del “rimbalzo” dopo la flessione del 2020.

Le nuove attività connesse al settore delle lotterie, scommesse e case da gioco che hanno preso il via in Italia nell’anno che si è chiuso sono indicativamente state 439.

Analizzando il quarto trimestre del 2021, notiamo che settembre registra 46 nuove aperture, 37 a novembre e 39 a dicembre in aumento rispetto ai corrispondenti mesi del 2020, quando le attività vivevano il secondo lockdown.

Numeri tuttavia molto lontani rispetto a quelli che registravamo su queste pagine qualche anno fa.

 

A livello generale, la distribuzione per natura giuridica mostra che il 67,2% delle partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 21,6% da società di capitali e solo il 3,3% da società di persone. Rispetto al 2020 l’incremento di avviamenti è generalizzato: dalle società di capitali (+21,7%), alle società di persone (+15,4%), fino alle persone fisiche (+10,1%). Si nota, inoltre, il notevolissimo aumento di partite Iva avviate da soggetti non residenti (+185,6%), connesso alla crescita del settore delle vendite on-line.

Riguardo alla ripartizione territoriale, circa il 47% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21% al Centro e il 31,2% al Sud e Isole; il confronto con l’anno precedente evidenzia che tutte le regioni mostrano un aumento di avviamenti: i maggiori si sono registrati in Friuli V.G. (+48,4%), Lombardia (+37,7%), e in Veneto (+29%), il più contenuto in Valle d’Aosta (+2,8%).

La classificazione per settore produttivo evidenzia che il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva (il 22,8% del totale), seguito dalle attività professionali (17,3%) e dall’edilizia (10,6%). Rispetto al 2020 quasi tutti i settori principali sono in attivo: +34,2% per il commercio, +29,8% per le attività immobiliari e +28,9% per le costruzioni. Solamente la sanità mostra una leggera flessione degli avviamenti: -3,6%, dopo il forte incremento registrato nel 2020.

Per quanto riguarda le persone fisiche, la ripartizione per genere è stabile, con il 62,2% di aperture da parte di soggetti di sesso maschile. Il 48,4% delle nuove partite IVA è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 30,7% da soggetti nella classe 36-50 anni. Il confronto con l’anno precedente mostra un incremento di aperture decrescente all’aumentare dell’età degli avvianti (dal +11,5% della classe più giovane al +8,4% della più anziana). La distribuzione delle nuove aperture di partite IVA sulla base del Paese di nascita evidenzia che circa il 18% degli avvianti è nato all’estero.

Lo scorso anno 239.203 soggetti hanno aderito al regime forfetario (anziché al regime fiscale ordinario), con un aumento dell’11% in confronto al 2020; tali adesioni rappresentano il 43,5% del totale delle nuove aperture di partita Iva.

 

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