Se ho un’offerta bonus, posso informare i giocatori? Se devo lanciare una nuova slot, posso informare i giocatori? Se offro scommesse sportive, posso avere un banner che mostra le mie
Se ho un’offerta bonus, posso informare i giocatori?
Se devo lanciare una nuova slot, posso informare i giocatori?
Se offro scommesse sportive, posso avere un banner che mostra le mie quote?
Un influencer o un giornalista può parlare delle probabilità e delle caratteristiche dei miei giochi?
A domandarselo è l’avvocato di DLI Piper Giulio Coraggio che ripropone le principali questioni che gli operatori si stanno ponendo nel difficile compito di distinguere tra concetto di informazione e quello di promozione posto dal divieto di pubblicità al gioco d’azzardo e dalle linee guida interpretative dettate da Agcom.
“La risposta a queste domande – risponde il legale – non può essere semplice. Le linee guida AgCom sulla pubblicità del gioco d’azzardo non sono semplici e sono aperte a interpretazioni diverse.
La mia opinione è che gli operatori devono poter riferirsi alle loro offerte, alle caratteristiche dei loro giochi e alle loro probabilità, e ( anche se Agcom lo vieta chiaramente, ndr.) – per il legale -possono avere giornalisti e influencer che ne discutono. Altrimenti gli operatori non potrebbero operare, il che renderebbe il divieto incostituzionale. Ma la “sottile” distinzione tra informazione e promozione è su come trasmettere il messaggio e su come i consumatori possono percepirlo.
L’industria del gioco d’azzardo ha lavorato per anni per identificare i modi per rendere più attraente il proprio messaggio pubblicitario. E sfortunatamente, sembra che tali strategie dovranno diventare ancora più strutturate.
Il divieto di adottare messaggi pubblicitari che incoraggiano la dipendenza dal gioco d’azzardo è in vigore da molto tempo e non è un cambiamento introdotto dalle nuove regole italiane sulla pubblicità del gioco d’azzardo. Tali regole richiedono un passo avanti con un limite continuamente testato dalle autorità di regolamentazione e potenzialmente dai tribunali”.
PressGiochi