“In tema di gioco, ad oggi resta fissato l’obiettivo – approvato con la Legge di Stabilità dello scorso anno – della riduzione del 30% di slot machines al 2019. Avevamo
“In tema di gioco, ad oggi resta fissato l’obiettivo – approvato con la Legge di Stabilità dello scorso anno – della riduzione del 30% di slot machines al 2019. Avevamo poi provato a cambiare ulteriormente sulla base delle indicazioni arrivate dalla Conferenza Stato-Regioni, che avrebbe dovuto chiudere i propri lavori subito dopo il Referendum Costituzionale e ora vedremo se da lì uscirà una decisione. Il nuovo Governo, comunque, sarà in grado di recepirla in un decreto”.
Lo ha dichiarato stamattina alla trasmissione “La radio ne parla” di RadioUno Rai il senatore Franco Mirabelli firmatario di una proposta di legge per il riordino del settore del gaming.
“Si stava lavorando su molti fronti, – ha spiegato – tra cui quello della riduzione del 30% le slot machines entro il 2017, di fatto partendo dal togliere gli apparecchi di gioco dagli esercizi pubblici come bar e tabaccherie, che non hanno come priorità il gioco. C’era poi un progetto di riordino complessivo del settore che raccoglieva anche molte delle indicazioni rispetto alla necessità di tutelare i giocatori. Stiamo parlando, dunque, di una proposta che accelera la linea che il Governo aveva scelto di seguire con l’obiettivo di arrivare a diminuire la domanda e l’offerta di gioco in tempi brevi.
In materia economica, è sicuramente difficile per lo Stato rinunciare alle entrate provenienti dal gioco d’azzardo ma bisognerà farlo. È da quando abbiamo cominciato la discussione su questo tema e dall’anno scorso, con l’intervento nella Legge di Stabilità, abbiamo anche previsto che diminuendo la domanda e l’offerta di gioco occorre inevitabilmente diminuire pure le aspettative dello Stato sulle entrate derivanti dal gioco. Siamo intervenuti già sulla tassazione (l’imposizione è stata cambiata e messa sull’utile e sarà più alta) e potremmo intervenire ancora attraverso un decreto se la Conferenza Stato-Regioni prenderà delle decisioni in merito.
In ogni caso, credo che non possa essere quella delle mancate entrate per lo Stato la ragione per cui si rinuncia a ridurre domanda e offerta di gioco.
Inoltre, una volta deciso di togliere le macchinette dai locali pubblici, dobbiamo mettere in campo dei sistemi di tutela che non riguardino solo i minori e che possano contare su tecnologie e formazione di personale qualificato per tutelare i giocatori che andranno nelle gaming hall.
Il rischio di cadere nell’usura e di rovinarsi resta comunque molto concreto per chi non riesce a controllarsi quando gioca. La criminalità organizzata nel gioco di fatto interviene su più fronti: il primo è quello della gestione diretta (cercando di entrare nelle società di gestione del gioco); secondariamente usando il gioco d’azzardo per riciclare denaro e poi con l’usura”.
PressGiochi