“Ogni tanto capita di leggere una buona notizia anche sul gioco d’azzardo: Matteo Renzi in una intervista ad un Magazine non Profit ha affermato che sul gioco d’azzardo sta per mettere a
“Ogni tanto capita di leggere una buona notizia anche sul gioco d’azzardo: Matteo Renzi in una intervista ad un Magazine non Profit ha affermato che sul gioco d’azzardo sta per mettere a punto una misura che consentirà di togliere le slot dalle tabaccherie e dagli esercizi commerciali. Vedremo se è vero o se sono solo parole in libertà.
Sono tre anni che la XII commissione della Camera ha votato all’unanimità un ddl che va in questa direzione e che non è mai giunto in Aula, per una ostinata opposizione della commissione Bilancio.
Sono almeno due anni che PierPaolo Baretta, sottosegretario al Mef, sta provando a intervenire in materia di giochi e il flop della riforma fiscale in materia di giochi dà una esplicita conferma dell’insuccesso. E’ dell’anno scorso la legge finanziaria che aveva deliberato la riduzione di oltre il 30% delle macchinette entro il primo di gennaio 2016.
Ma, come è noto, al 31 dicembre avevamo avuto un aumento significativo delle macchinette proprio nei bar, nelle tabaccherie e nella sale giochi. Dopo di che, di cavillo in cavillo, quella legge non è mai stata applicata. E il risultato finale è che la macchinette sono aumentate. Chissà che oggi la affermazione di Matteo Renzi non preluda davvero ad un cambio di ritmo e di valutazione sul gioco d’azzardo, recuperando buon senso e senso della legalità”.
Lo afferma l’onorevole Paola Binetti di Area popolare, che di quella legge è stata relatrice in commissione.
“Sappiamo bene che l’attenzione si focalizza sulle Awp e non su altre tipologie di gioco, altrettanto diffuse in modo capillare, per un fatto fortemente simbolico. Le Awp, o Slot, sono macchine a bassa performance che consentono la giocata solo attraverso l’introduzione di una moneta da 1 euro e permettono vincite non superiori a 100 euro. Il target di riferimento in genere è lo studente o il frequentatore del bar o della tabaccheria che spende in gioco il resto della colazione o delle sigarette. Non è qui che si annida il giocatore patologico – prosegue Binetti – ma è questo il contesto tipico in cui il giocatore sociale acquisisce gli abiti che successivamente potranno, non dovranno fortunatamente, trasformarlo in giocatore abituale e in alcuni casi poi in giocatore patologico. E’ vero che la presenza di apparecchi nei bar e nelle tabaccherie contribuisce al bilancio dell’esercente e molti esercizi, senza la presenza di una o due slot sarebbero in difficoltà. Ma ciò che aiuta loro a mantenersi in equilibrio economico troppo spesso destabilizza i fragili bilanci personali o familiari dei giocatori.
Vedremo se Renzi, senza cedere alla demagogia ma nemmeno all’ipocrisia, saprà fare questa piccola vera riforma che da tre anni sollecitiamo con il nostro disegno di legge in Parlamento, scontrandoci con un muro di gomma che ha creato in molti di noi un vero e proprio atteggiamento di sospetto. Speriamo che il premier questa volta non abbia parlato solo per tranquillizzare il suo interlocutore – conclude Binetti – ma abbia davvero capito il danno che si sta sistematicamente facendo con la dipendenza che si crea”.
PressGiochi