Ho visto in anteprima il documento che la settimana prossima il sottosegretario Pier Paolo Baretta porterà in Conferenza Unificata e ci sono elementi di novità rispetto alle proposte che conosciamo
Ho visto in anteprima il documento che la settimana prossima il sottosegretario Pier Paolo Baretta porterà in Conferenza Unificata e ci sono elementi di novità rispetto alle proposte che conosciamo oggi.
Lo dichiara Franco Mirabelli,senatore del Pd e firmatario del ddl sul riordino dei giochi pubblici, parlando degli interventi proposti in Conferenza Unificata nel testo che verrà presentato dal Governo per l’accordo conclusivo.
“Voglio ricordare – dichiara Mirabelli – che sulla questione giochi, il ministro Tremonti fece una scelta che si basava fondamentalmente su tre principi, primo fra tutti la legalizzazione del gioco d’azzardo attraverso la moltiplicazione dei punti di gioco, uscendo dagli spazi dedicati e distribuendo le slot in particolare nei locali generalisti con lo scopo di combattere l’illegalità e la criminalità organizzata. Questo però non è successo perché la mafia è riuscita comunque a trovare i propri spazi in questo settore anche ai fini del riciclaggio del denaro.
Quella scelta di Tremonti, inoltre, rispondeva ad esigenze economiche dello Stato. Questo ormai è successo e ha portato ad una esplosione dell’offerta di giochi, non solo per quanto riguarda le slot machine, ma anche per gli altri giochi. Siamo di fronte ad un sistema incontrollato privo di regole. Senza regole i comuni hanno cercato di intervenire insieme alle Regioni introducendo dei parametri per tutelare la salute pubblica, riducendo la possibilità di accesso al gioco.
Tuttavia, dobbiamo renderci conto che siamo di fronte ad un sistema che anche da un punto di vista industriale occupa molte persone.
Lavoreremo per ridurre domanda ed offerta, lo abbiamo già fatto con la finanziaria dello scorso anno e con interventi contenuti anche nel ddl che ho presentato. Diminuire offerta ma anche illegalità e criminalità organizzata, contrastando chi non è autorizzato nonostante le sanatorie attuate.
Entro il 2019 nella Stabilità 2016 si era deciso di ridurre del 30% gli apparecchi nei locali, e che fossero tutti collegati da remoto ai Monopoli.
Oggi c’è un contenzioso tra il ruolo svolto dai comuni e dalle Regioni e la legge nazionale. Contenzioso che dovrà risolversi in Conferenza unificata attraverso l’adozione di un quadro chiaro e le decisioni prese lì verranno trasformate immediatamente in un decreto attuativo per renderle operative. Il lavoro è quasi giunto alla fine, l’accordo era atteso per il 27, e sicuramente slitterà alla prossima settimana.
Gli interventi, proposti in quella sede, sono: di anticipare al 2017 la riduzione del 30% degli apparecchi da gioco da bar e tabacchi. Si interverrà ulteriormente sulla pubblicità e si proporrà di dare la possibilità ai comuni di intervenire in autonomia sui limiti orari e sulle distanze per le sale giochi.
Si interviene per distinguere le sale tra sale qualificate con il personale formato che garantisca l’assistenza alle persone che ne hanno bisogno, adottando tecnologie che limitano i danni, stabilendo limiti di gioco e di spesa, oltre ai limiti di accesso per i minori e garanzie che sono quelle già attive nei casinò, per trasformarle in sale di tipo A.
Credo si tratti di un buon passo in avanti. Renzi ha detto di voler togliere definitivamente le slot dai locali generalisti, quindi la direzione è questa.
Tuttavia, questa proposta condivisa quasi da tutti, viene ancora bloccata da una sola regione, la Lombardia che continua a dilazionare i tempi di conclusione dell’accordo più per motivi politici che di merito, siamo di fronte ad una ipotesi che può essere discussa ma sicuramente approvata. Questo atteggiamento è abbastanza irresponsabile. Non a caso in Finanziaria 2017 non c’è nulla sui giochi proprio perché tutto il riordino verrà fatto con l’accordo in Conferenza.
Questo intervento rappresenta comunque un importante passo avanti, fermarsi è irresponsabile.
Una delle cose che proporrò personalmente in futuro, – conclude Mirabelli – è la creazione di un ente terzo che ci fornisca i dati sul problema del gioco patologico, dati che ad oggi non ci sono. Ognuno da i dati in base alla tesi che vuole sostenere e questo non deve continuare ad accadere”.
PressGiochi