12 Dicembre 2024 - 05:42

Mirabelli (Pd): “La scelta criminale di installare negli esercizi pubblici le slot ha provocato la diffusione del Gap”

Nonostante i divieti, i minori continuano a subire il fascino del gioco d’azzardo. Tanto che il 47% di chi ha meno di 18 anni si interfaccia con macchinette e slot

24 Novembre 2015

Nonostante i divieti, i minori continuano a subire il fascino del gioco d’azzardo. Tanto che il 47% di chi ha meno di 18 anni si interfaccia con macchinette e slot almeno una volta al mese. Lo rivela lo studio presentato dal consigliere PD di Regione Lombardia Carlo Borghetti, membro della Commissione Speciale Antimafia, nel corso di “Il gioco malato. Si vince solo quando non si gioca. Come fermare il gioco che fa male”, incontro organizzato a Vimodrone.

 

GUARDA INTERVENTO SEN. FRANCO MIRABELLI

 

“Regione Lombardia ha iniziato a occuparsi di ludopatie perché rientrano in ambito sanitario e la sanità è di competenza regionale. E le ludopatie rappresentano un’emergenza tanto quanto l’alcool, o la droga, per quanto siano percepite in modo completamente diverso”, ha spiegato Borghetti. Il gioco è considerato un elemento neutro, né positivo né negativo per i cittadini: per il 41% dei lombardi il gioco d’azzardo è uno modo per stare in compagnia, per 4 lombardi su 10 è un modo per vincere denaro. Del gioco d’azzardo non piace lo spreco di denaro ai lombardi, solo il 25% pensa che si possa cadere nelle dipendenze è solo l’11% crede che coinvolga anche la criminalità. Una percezione distorta, che non favorisce la diffusione di una cultura della legalità, né aiuta a sostenere politiche proattive per combattere il fenomeno.

 

In Lombardia per 44mila persone il gioco è un problema ma solo 2111 di questi si sono rivolti ai servizi di aiuto e in prevalenza i giocatori sono uomini. Il nostro scopo è quello di ridurre i danni provocati dal gioco e le ludopatie”, ha precisato ancora il consigliere.

 

Nel corso dell’incontro, l’assessore all’Urbanistica di Vimodrone, Aurora Impiombato Andreani, ha sottolineato come l’unico modo per arginare il gioco patologico nel Comune sia stato quello di imbrigliarlo entro regolamenti urbanistici. E ha citato, come buona pratica, i cardini di “Generazioni in gioco”, progetto di sensibilizzazione e contrasto al gioco d’azzardo dei Comuni di Vimodrone, Pioltello e Rodano: il finanziamento da 50mila euro è stato impiegato in tre step considerati formativi e informativi allo stesso tempo. Il primo è indirizzato agli anziani, tramite la distribuzione di un’apposita brochure; il secondo ai giovani delle scuole superiori e il terzo prevede la localizzazione di luoghi considerati sensibili perché frequentati da persone che potrebbero essere attratte dal vizio. La  mappatura di questi siti andrà studiata dalle tre amministrazioni comunali in modo da non concedere autorizzazioni per sale da gioco o installazioni di slot machine e videopoker in un preciso raggio chilometrico, come previsto da una legge regionale del 2013.

 

Ad intervenire all’evento anche il sen. Franco Merabelli capogruppo dem in commissione finanze del Senato che ha ricordato che se non si interverrà a breve per una rgolamentazione del gioco la rete legale ne soffrirà a tutto vantaggio del gaming illegale. “Troppo spesso – ha detto – la giusta volontà di combattere il gioco patologico rischia di far perdere di vista tutti gli altri aspetti e anche i tentativi di regolamentare in settore in maniera intelligente rischiano di naufragare di ronte al pericolo del priobizionismo. Il Paese ha fatto la scelta di legalizzare il gioco tramite le concessioni rilasciate dallo Stato quindi questa materia non deve essere messo un crisi. La mia legge ricalca il testo proposto dal Governo della Delega fiscale e quel lavoro non va perso. Il provvedimento non è perfetto ma si potrà arrichire in fase di lavori parlamentari. La scelta criminale di installare negli esercizi pubblici le slot ha provocato il boom del gioco patologico”.

 

PressGiochi